mercoledì 12 giugno 2013

Recensione: Symbolic - Death

Cover dell'album... Non è stupenda?!?!
Scenario: a casa, solo, senza nessuna idea su cosa ascoltare. Arriva un mio amico, "bello, ho portato un po di cd e qualche birra, ci stai?". Ovviamente dissi di sì. Fra i tanti album (credetemi, tantissimi) c'era uno che mi colpì particolarmente. Sarà l'artwork, o il nome, "Death", decidemmo di sentire prima quello. Non me ne pentì per niente.

Appena inserito il disco (e aver stappato una Corona) ci sediamo e cominciamo ad ascoltare. All'epoca i death erano sconosciuti per il sottoscritto, quindi era tutto nuovo per me. Appena partì la titletrack, la mia prima parola fu "wow!" un riff geniale, come tutti quelli nel resto dell'album. "Zero Tolerance", "Sacred Serenity", "Without Judgement", tutte canzoni favolose, estremamente tecniche e progressive; insomma, un genere nuovo per me e per l'epoca della release del disco. Ma appena arrivò "Crystal Mountain", lì scoppiò l'amore per il gruppo. Un riff iniziale estremamente difficile, qualcosa di arabeggiante, un solo in tapping favoloso, e un grandissimo Gene Hoglan alle pelli. Insomma, il miglior disco progressive death che la storia abbia mai auto e che credo sarà ineguagliabile. La perfezione tecnica e emozionale, perchè e quello lo scopo della musica, qualsiasi genere essa sia: emozionare.

R.I.P. Chuck Schuldiner

Line-up: Chuck Schuldiner; voce e chitarra
              Bobby Koelbe; chitarra
              Kelly Conlon; basso
              Gene Hoglan; batteria

VOTO: 9.5

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