Maurizio Pisciottu, ragazzo sardo (Olbia, esattamente), classe 84, è un rapper italiano di quelli tosti. Musicalmente attivo da quando aveva 13 anni (a quell'età cominciò a scrivere i suoi primi testi) si fa notare prima con un gruppo rap metal, gli Skasico, con cui pubblica 3 album, e poi con i To Ed Gein, band hardcore punk con cui pubblica 2 album. Nel 2011 finalmente riesce a pubblicare il suo primo album solista (dopo 2 demo) sotto il nome di Salmo.
Trasferitosi a Milano, pubblica "The Island Chainsaw Massacre"; 17 tracce di puro rap hardcore vecchia scuola, tracce classiche ma bellissime, che odorano di antico, ma suonando moderne. I testi variano dall'anti religione (direttissimo il testo di "Un dio personale") alla critica alla televisione ("Morte in diretta", "Nella pancia dello squalo"), dall'auto celebrazione (cosa che sinceramente non sopporto) alla critica al rap stesso. Salmo è un metallaro; o meglio, lo spirito ribelle non è quello di un rapper, ma quello di un metalhead, lui è incazzato, ha sempre questa voce rauca, che ricorda un poco Mr. Kaos One, e adoro le parti punk di "Nella pancia dello squalo" e il metal di "Street Drive-In" (Salmo, se stai leggendo questa review, non suonare più il remix nei live, ma quella originale: il wall of death sarà migliore). La copertina chiude questo cd, perfetto nel suo genere, e ti devo un favore: mi hai fatto riaccendere l'amore per questo genere, tanto uguale ma diverso dal metal.
VOTO: 9
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