mercoledì 18 settembre 2013

Recensione: 8:18 - The Devil Wears Prada

Scusatemi, ma il metalcore moderno non lo digerisco proprio. Ci ho provato tante volte, ad ascoltarlo, gli ho dato tante chance, ho ascoltanto tantissimi gruppi e album, ma niente. E questo disco non è da meno. Ho provato a farlo ascoltare a parecchie persone, ma è stato lo stesso risultato per tutti: inascoltabile. I The Devil Wears Prada sono famosi nel genere, ma non  i più bravi. Questo disco è pessimo, si allontana molto dal concetto di musica, avvicinandosi alla parola "rumore" in modo brusco: il cantato è orrendo, non è preciso, e non è uno scream, ma un grido fastidioso, per non parlare delle clean vocals, banalissime. Gli inserti elettronici non servono certo a migliorare il disco, anzi, scende ancora più di stile. La copertina, sinceramente, mi aveva intrigato, per questo motivo ho acquistato l'album. Non avevo mai ascoltato la band prima d'ora, ma almeno una cosa è certa: non li ascolterò mai più. Anzi, credo venderò anche il disco.

Line-up
Mike Hranica - voce
Jeremy DePoyster - chitarra, voce
Chris Rubey - chitarra
Andy Trick - Basso
James Baney - Tastiere, sintetizzatori
Daniel Williams - batteria

VOTO: 4

giovedì 12 settembre 2013

Recensione: Dynasties - Hail to the King

No, non è il nuovo album degli Avenged Sevenfolf. Ma qualcosa di molto meglio. Band nata solo nel 2011, Questi Hail to the King sanno il fatto loro, mischiando groove e metalcore insieme, e facendone uscire un album spacca timpani e collo, per la sua pesantezza chitarristica e per il drumming, che incita all'headbanging più sfrenato. C'è qualcosina di elettronico, ma non guasta (alla fin fine si parla di metal moderno, e qualcosa che non siano chitarre o basso, se fatto bene, ci sta). Il growl è dei migliori che le mie orecchie abbiano mai sentito, alternato a uno scream fantastico (piccola nota: lo scream ricorda molto quello del "stupid metalcore", ma è poco, quindi non rovina) e vario, e, insieme al growl, rende il disco di una brutalità assoluta e ragionata, cosa rara da trovare nei dischi moderni di questo genere. Se avete dei soldi in più, non esitate nel comprarlo!

Line-up
Kody Hale - voce
Darick Faul - chitarra
Austin Shok - chitarra
Zach McDermott - basso
Drew Creager - batteria

VOTO: 8

Recensione: Bursting into Decadence - Adrenicide

E' sempre bello farsi un giro nei negozietti di dischi. Quei negozietti dove a 5 euro vendono di tutto, dai Machine Head ai Queen. E, in questi negozietti, si trovano dischi come questo. Come suggerisce la copertina, il disco è chiaramente thrash-crossover, alla maniera dei Municipal Waste, ma non stessa qualità. Si dice che l'underground sia il migliore in questi giorni in cui i gruppi si vendono più di Justin Bieber. Non è il caso degli Adrenicide, che con il loro "Bursting into Decadence" provano quanto a volte è meglio rivedere i propri album prima di rilasciarli. 
L'album è spento, i riff sono ripetitivi ma non energici, e nemmeno cupi; danno semplicemente fastidio. Il cantanto è debole, potevano fare di meglio; le backing vocals? Meglio senza. Spente più del cantato principale. Nel complesso, mi pento di averlo comprato. Se sapevo, avrei comprato "The Blackening"....

Line-up
Nuno Evaristo - voce, chitarra
Neil Armstrong - basso, backing vocals
Stefan Cabanus - batteria

VOTO: 5  

martedì 10 settembre 2013

Recensione: 13 - Black Sabbath

In quanti aspettavano questo album? Tanti, come immagino. I Black Sabbath, gli inventori dell'heavy music, tornano con "13", e con il Prince of Darkness dietro il microfono, che come al solito rende il tutto doomeggiante. Questo disco, alla sua release, divise letteralmente la critica in 2: chi lo elogiava, e chi lo buttava giù. Io sono con i primi; insomma, sono i Sabbath! Senza loro oggi non avremmo Metallica, Pantera, e tante altre band! Un po' di rispetto! Tornando a noi, l'album è molto vecchio stile sabbathiano, è doom e non epico come il periodo Dio (R.I.P,); Iommi è sempre un grande alla sua SG, con dei riff che riescono ancora a essere distortissimi. Complimenti al nuovo entrato, il batterista Brad Wilk, dietro le pelli nei Rage against the machine. E ovviemnte, il miglior lavoro lo svolge il bassista Geezer Butler, un ritmo incredibile, sembra quasi un metronomo! Quindi, alla fine, l'album è proprio come me lo aspettavo: Black Sabbath 100%. Solo una cosa rovina il tutto: Zeitgeist è un copia e incolla della favolosa "Planet Caravan" dell'indimenticabile "paranoid". Peccato. Chiudo questa recensione con un pensiero: "IS this the beginning of the end?"

Line-up
Ozzy Osbourne - voce
Tony Iommi - chitarra
Geezer Butler - basso
Guest: Brad Wilk - batteria

VOTO: 8,5

Recensione: Unto the Locust - Machine Head

I Machine Head. Quartetto americano nato nel 1995, e subito salita nell'olimpo del groove e dell'heavy in generale. Loro 4 sono la fenice: nati in maniera grandiosa - morti durante il loro periodo nu metal - e resuscitati dalle loro stesse ceneri con "Through the ashes of empire", album che li riporta ai loro inizi ma con qualcosa di nuovo, qualcosa che si evolve con l'andare degli anni; questa "cosa nuova" si trasforma in rabbia con l'uscita di "The Blackening", album ritenuto ancora oggi come il migliore dei MH. Ma si cresce, si matura, e si scopre che la rabbia è un qualcosa da lasciarsi alle spalle; ora entra l'odio nelle loro canzoni, l'odio verso un mondo sempre più in rovina e odio verso chi lo sta rovinando. Questo disco mi fu regalato un natale di anni fa (erano passati un paio di mesi dalla sua uscita) e subito ne fui rapito; è un album nervoso, cupo, a volte triste e malinconico. E disperato. Estremamente disperato.Come nella conclusiva "Who We Are", nella parte finale della canzone, la disperazione è talmente alta che mi scappò una lacrima la prima volta che la ascoltai. Un disco che conferma quanto avere moglie e bambini che ti aspettano a casa possa farti crescere musicalmente. In meglio.

Line-up
Robb Flynn - voce, chitarre, chitarre acustiche
Phil Demmel - chitarre, backing vocals
Adam Duce - basso, backing vocals
Dave McClain - batteria

VOTO: 9,5

sabato 7 settembre 2013

Recensione: Feast - Annihilator

Ho aspettato tanto questo giorno, lo ammetto. Jeff Waters è il mio chitarrista preferito (tra quelli in vita) e i suoi Annihilator mi hanno sempre soddisfatto. Come sapete, ho già un suo album (leggi la recensione qui) e questo Feast è stato un colpo al cuore, ma a livello emotivo: insomma, Jeff ha messo da parte (giusto un po) la tecnica per regalarci delle emozioni che solo il buon thrash anni 80 dava. Perchè anche se ho solo 18 anni, conosco ogni singola band del thrash d'oro. E in questo cd il thrash è proprio quello. La produzione è spettacolare, le note sono ben nitide e ovviamente suonate alla perfezione. Dave Pudden è un grande nel riuscire a cantare e suonare allo stesso livello di Waters (un  nuovo Hetfield?) ed è migliorato ancor di più, ma questa volta sembra incazzato, come voler dire "mi avete criticato? e ora beccatevi questo!". Ripeto: ho atteso molto questo album, e, come sospettavo, non mi ha deluso. Per niente. Spero tanto il gruppo rimanga questo qui, ogni strumentista è fantastico, e l'insieme è unico. Da avere assolutamente.

Line-up 
David Padden - voce
Jeff Waters - chitarra, basso, backing vocals
Mike Harshaw - Batteria

VOTO: 9.5

martedì 3 settembre 2013

Recensione: Labyrinth - Fleshgod Apocalypse

2° capitolo su questo blog per il metal nostrano. Il ritorno dei Fleshgod Apocalypse. Dopo il fantastico e mastodontico Agony (la recensione qui) si fanno ritrovare con questo Agony. Rilasciato in edizione limitata digi solo per le prime copie, è il 3° album in studio dei Fleshgod, nonchè il migliore: più vario e maturo rispetto ai precedenti. Sempre dannatamente mastodontico e sinfonico, ma più maturo. Niente intro come canzone singola, ma già comincia con orchestra e subito dopo l'assedio death, tutto nella prima traccia. L'album vola che è un piacere, fila liscio come l'olio, ma è molto difficile da comprendere al primo ascolto: ho dovuto ascoltarlo 4 volte per poter ricordare bene qualcosa! L'orchestra in questo disco è più imponente, rende il tutto molto più cinematografico, e l'aggiunta di una soprano lo rende più epico. Se state cercando  una colonna sonora epica e death metal, avete trovato il cd giusto.

Line-up
Tommaso Riccardi - voce, chitarra 
Cristiano Trionfera - chitarra, voce
Paolo Rossi - basso, voce
Francesco Paoli - batteria
Francesco Ferrini . piano

VOTO: 9,5