Ah, i Kamelot. Una delle band che mi ha tenuto la mano nella scoperta dei miei attuali gusti musicali. Soprattutto questo album. Se state cercando della musica diversa, e fatta per passione, dovete comprarlo. E' un disco cupissimo, inclassificabile: le chitarre sono bassissime, in modo da far risaltare tutti gli strumenti, e, soprattutto, la voce del frontman, Khan. Non un cantate, ma un attore. La sua interpretazione di ogni singola lettera, parola, frase e canzone è impeccabile, e dà forma alla musica, rendendola molto cinematografica. E non dimentichiamoci i guest dell'album, i migliori che la band potesse mai ospitare: parliamo del "growler" Speed dei Soilwork, Gus G (sapete tutti chi è), il grandissimo John Oliva e la sempre spettacolare Simone Simons (che canta in ben 3 canzoni), che danno varietà al disco rendendolo una vera e propria opera. Un disco che ai suoi tempi (2010) spaccò in due le critiche, e quindi, secondo il mio parere, lo rende "perfetto". Una cosa sola lo ha fatto salire di livello ancora di più: la terza traccia, "zodiac" riprende per filo e per segno una lettera del famoso "Killer dello zodiaco", serial killer che terrorizzò l'america negli anni 70. Ora su Amazon questo disco lo trovate anche a 4 euro!
Line-up: Khan - voce
Thomas Youngblood - chitarra
Sean Tibbets - basso
Oliver Palotai - tastiera
Casey Grillo - batteria
VOTO: 9,5