domenica 3 novembre 2013

Recensione: Dream Theater - Dream Theater

A soli 2 anni di distanza da "A Dramatic Turn of Events", ritornano i maestri del Progressive Metal: I Dream Theater. E lo fanno con la testa alta. 
Ormai Mangini è parte della band, e quasi non si sente la mancanza dell'ormai ex batterista Mike Portnoy. Questo è uno di quei dischi da ascoltare più e più volte per poter essere assimilato in tutte le sue più scure sfumature; prendete Metropolis pt.2 e fatelo suonare a una band grande nel senso di età: ricaverete questo capolavoro.
L'intro è tra le migliori che le mie orecchie abbiano mai ascoltato: maestosa, epica, estremamente progressiva (ma va??) e assolutamente fantastica. il disco prosegue liscio per tutta la sua durata, e tutte le sue canzoni. Così unico da non accorgersi del nome delle tracce che passano; e poi, la suite finale di ben 22 minuti, è a dir poco favolosa: un pezzo simfonico nel mezzo, un'intro spettacolare che fa letteralmente pensare la frase "the beginning of the end". E quasi mi dispiace che il disco abbia una fine, perchè ormai la band ha raggiunto un livello tale da renderli unici su tutto il panorama metal. Nel loro campo, ovviamente. Se dovessi fare una "top 5" dei dischi dei DT, sicuramente questo lo collocherei al secondo posto, appena dietro Metropolis. Se invece dovessi scegliere il miglior disco del 2013, il mio primo pensiero sarà sicuramente Dream Theater.

LIne-up:
James Labrie - voce
John Petrucci - chitarra
John Myung - basso
Mike Mangini - batteria
Jordan Rudess - tastiere

VOTO: 9.8

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