Un album sicuramente enigmatico. Molto cupo, cupissimo. E arrabbiato. Tanto arrabbiato.
Successore del perfetto "Master of Puppets", doveva reggere il confronto. E ci riesce alla grande, pur non raggiungendo la perfezione del precedente lavoro. Perchè qui c'è tanta rabbia, troppa, per renderlo incredibile. E si sa, la rabbia rende ciechi. E non dimentichiamoci, è il disco post Cliff Burton (morto in un tragico incidente stradale durante il tour di Master), uno dei maggior compositori dei precedenti 3 dischi, quindi vera colonna del gruppo. Non perdono di qualità, questo sia chiaro, ma perdono un po di atmosfera.
Le tracce sono tutte fantastiche, una più cupa dell'altra, fino a raggiungere l'apice con Dyer's Eve, la più veloce del disco. One rimane la migliore di tutto il disco, un'atmosfera da paura, e uno dei testi più belli di sempre. Peccato per il nuovo bassista, un ragazzino conosciuto col nome di Jason Newsted (ora diventato il miglior bassista metal, secondo il sottoscritto), che è stato letteralmente isolato (il basso è quasi inesistente), creando solo immagine per quel periodo (periodo che finisce, a livello di suono del basso, con l'uscita di Load).
Se siete incazzati neri e avete qualcosa di adrenalinico per sfogarvi, ascoltate questo disco. Vi assicuro, starete meglio dopo.
P.S. La canzone "To Live is to Die" è stata scritta creando un collage di tracce di basso non utilizzate di Cliff Burton.
Line-up:
James Hetfield - voce e chitarra
Kirk Hammett - chitarra
Jason Newsted - basso
Lars Ulrich - batteria
VOTO: 9