L'oscurità sotto forma di musica. Cupo, pesante, lento. Ma anche veloce. Nessuno spiraglio di luce, nessuna speranza. Questo disco ti butta giù, ma non deprime: ti da la carica, ma nessuna speranza.
Tom G. Warrior, famoso per aver suonato in band fondamentali per il thrash e il black metal (Celtic Frist e Hellhammer), decide di formare, nel 2008, una band tutta sua, i Triptykon. Due anni dopo (dopo vari cambi di line-up), la band pubblica il primo disco: Eparistera Daimones.
Già dalla copertina si può immaginare l'intero disco: inquietante, cupo. L'album inizia col botto: una canzone da 11 minuti che "vola", quasi non si percepisce la durata del brano tanto è ipnotico. L'intero lavoro scorre in questa direzione: tra sfuriate in pieno stile thrash, parti da doom puro, goticismo a valanghe, parti in pianoforte e voce femminile. Tutto questo rende l'album, come già detto in precedenza, cupo e ipnotico; si chiude con una song da 19 minuti, forse la migliore di tutto il disco.
Per amare questo dico non c'è bisogno di essere fan di Celtic o Hellhammer: io personalmente lo adoro, avendo ascoltato un paio di canzoni di entrambe le band citate. Mi dispiace averlo scoperto solo ora, a 4 anni dall'uscita del disco. Imperdibile.
Line - up:
Tom G. Warrior - Voce, Chitarra, Tastiera
V. Santura - Chitarra, Voce
Vanja Slajh - Basso
Norman Lonhard - Batteria
VOTO: 9